Il Rating ESG è finalmente regolamentato.
Dal 2 Luglio 2026, tutte le entità che vorranno emettere Rating ESG in determinate circostanze di validità, dovranno adeguarsi al Regolamento (UE) 2024/3005.
Vediamo cosa comporta:
Il Regolamento (UE) 2024/3005, adottato il 27 novembre 2024, rappresenta il primo quadro normativo europeo dedicato alla regolamentazione dei rating ESG (Ambientali, Sociali e di Governance). Il suo obiettivo è garantire maggiore trasparenza, affidabilità e comparabilità nei rating ESG, riducendo il rischio di greenwashing e rafforzando la fiducia degli investitori nei prodotti finanziari sostenibili.
Questo regolamento si inserisce all'interno della strategia dell'UE per la finanza sostenibile, facendo da complemento al Regolamento sulla Tassonomia (UE) 2020/852 e alla Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive).
La normativa prevede specifici requisiti per gli enti di rating ESG, stabilendo criteri stringenti in termini di metodologia, governance e comunicazione dei risultati. Inoltre, introduce un meccanismo di supervisione per assicurare il rispetto degli standard previsti.
Ambito di applicazione.
Il regolamento si applica a tutti gli enti che forniscono rating ESG relativi a imprese, strumenti finanziari o investimenti situati nell'Unione Europea, indipendentemente dal luogo di registrazione dell'ente stesso. Nello specifico, la normativa riguarda:
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- Enti di rating ESG stabiliti nell’UE, che devono conformarsi interamente ai requisiti imposti.
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- Enti extra-UE, qualora i loro rating vengano utilizzati da investitori europei o da istituzioni finanziarie dell’UE per scopi decisionali.
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- Società e istituzioni finanziarie che fanno uso di rating ESG nei loro processi di investimento, di due diligence o di reporting normativo.
Esclusioni dall’ambito di applicazione.
Il regolamento non si applica nei seguenti casi:
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- Rating ESG elaborati internamente dalle imprese per uso esclusivo e non destinati alla diffusione pubblica o alla commercializzazione.
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- Valutazioni ESG emesse da enti pubblici nell’ambito di politiche governative o regolamentari, se non destinate all’uso commerciale.
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- Ricerche di sostenibilità effettuate da analisti indipendenti, a meno che non rientrino nel perimetro di un’attività strutturata di rating ESG venduta a terzi.
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- Indici di sostenibilità o score ESG forniti come parte di servizi di consulenza, se non vengono presentati come veri e propri rating ESG regolamentati.
Principali obblighi previsti.
Il Regolamento (UE) 2024/3005 introduce una serie di obblighi chiave per gli enti di rating ESG, con l’obiettivo di garantire standard elevati di affidabilità e trasparenza. Tra questi, si evidenziano:
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- Obbligo di registrazione e vigilanza: Gli enti di rating ESG devono essere registrati presso l’ESMA (European Securities and Markets Authority), che sarà responsabile del monitoraggio e del controllo della conformità.
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- Trasparenza delle metodologie: È richiesto agli enti di pubblicare dettagliate informazioni sulle metodologie utilizzate, incluse le ipotesi di base, le fonti dei dati e le eventuali limitazioni nel processo di valutazione ESG.
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- Gestione dei conflitti di interesse: Gli enti di rating devono implementare misure specifiche per prevenire e gestire eventuali conflitti di interesse, soprattutto quando operano per conto di investitori o imprese emittenti.
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- Obbligo di informativa agli investitori: Ogni rating ESG deve essere accompagnato da un’adeguata disclosure sulle metodologie e sui fattori di valutazione impiegati, garantendo la confrontabilità tra diversi fornitori di rating.
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- Qualità dei dati: I dati utilizzati per la valutazione ESG devono essere affidabili, verificabili e aggiornati periodicamente.
Allegati:
Il regolamento include tre allegati che dettagliano ulteriormente i requisiti normativi:
Allegato I – Requisiti di trasparenza: Stabilisce i criteri minimi di disclosure per gli enti di rating ESG, imponendo l’obbligo di pubblicare metodologie, fonti di dati e criteri di valutazione utilizzati.
Allegato II – Governance e indipendenza: Definisce i principi di indipendenza, le procedure di registrazione e i meccanismi di controllo per evitare conflitti di interesse e garantire l’affidabilità dei rating ESG.
Allegato III – Metodologie standardizzate: Indica le best practice per la valutazione delle performance ESG, promuovendo un approccio armonizzato per favorire una maggiore comparabilità tra diversi fornitori di rating.
Sanzioni:
Il regolamento prevede un rigoroso regime sanzionatorio per gli enti che non rispettano i requisiti imposti. Le principali sanzioni includono:
Multe pecuniarie: Fino al 10% del fatturato annuo globale dell’ente di rating ESG in caso di gravi violazioni.
Sospensione o revoca della licenza: L’ESMA può sospendere o revocare l’autorizzazione di un ente qualora vengano riscontrate gravi inadempienze o pratiche ingannevoli.
Obbligo di rettifica: Gli enti che pubblicano informazioni inesatte o fuorvianti possono essere obbligati a rettificare e rilasciare una nuova valutazione ESG corretta.
Termini temporali per l'adeguamento.
Il regolamento è entrato in vigore il 1° gennaio 2025, ma prevede un periodo di transizione per consentire agli enti di rating ESG di adeguarsi ai nuovi requisiti. Le principali scadenze sono:
2 luglio 2026: Data a partire dalla quale il regolamento sarà pienamente applicabile e gli enti di rating ESG dovranno essere registrati presso l'ESMA.
2025-2026: Periodo di transizione in cui gli enti di rating possono iniziare ad adottare volontariamente le nuove regole, mentre l'ESMA fornirà linee guida per facilitare l’adeguamento.
Il Regolamento (UE) 2024/3005 rappresenta un passo fondamentale nella regolamentazione delle attività di rating ESG, garantendo maggiore affidabilità e trasparenza nel mercato della finanza sostenibile. Grazie a requisiti chiari e a un solido sistema di supervisione, si punta a rafforzare la fiducia degli investitori e a promuovere investimenti responsabili e in linea con gli obiettivi climatici e sociali dell'Unione Europea.
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