L’interesse crescente verso i temi ESG – Environmental, Social, Governance – sta trasformando radicalmente le modalità con cui le imprese gestiscono i propri rischi e costruiscono strategie sostenibili. Questo cambiamento impatta direttamente anche sul D.lgs. 231/2001, che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti per determinati reati.
Alla luce dell’evoluzione normativa, è sempre più urgente rivedere e potenziare i Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo, per includere i rischi legati agli ambiti ESG e i nuovi reati presupposto introdotti nel tempo.
ESG e responsabilità 231: cosa è cambiato?
L’ampliamento delle ipotesi di reato rilevanti ai fini del decreto 231 ha incluso anche fattispecie strettamente connesse alla sostenibilità. Ecco come si riflettono sui tre pilastri ESG:
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- Environmental (E): l’articolo 25-undecies introduce tra i reati presupposto le violazioni ambientali, come l’inquinamento, l’abbandono illecito di rifiuti e il danneggiamento di ecosistemi. Le imprese sono ora chiamate a una gestione più rigorosa del rischio ambientale.
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- Social (S): i reati in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (art. 25-septies) e quelli contro la persona (es. tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù – art. 25-quinquies) pongono l’accento sulla necessità di condizioni lavorative eque, inclusive e rispettose dei diritti fondamentali.
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- Governance (G): la trasparenza e l’integrità nei processi decisionali e nei rapporti con terzi trovano riscontro nei reati di corruzione (artt. 25 e 25-decies), frode informatica (art. 24-bis), e falsità societarie (art. 25-ter), tutti inseriti nel perimetro del D.lgs. 231.
Adeguare il Modello 231: un’opportunità strategica.
Rendere il Modello 231 coerente con i rischi ESG non è soltanto un adempimento normativo, ma anche una leva per rafforzare il sistema di governance aziendale. Gli aspetti su cui intervenire includono:
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- Risk assessment ESG-oriented: aggiornare la mappatura dei rischi per includere nuove aree sensibili e comportamenti a rischio connessi a sostenibilità e diritti umani.
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- Revisione dei protocolli interni: implementare procedure operative e sistemi di controllo per prevenire i nuovi reati presupposto.
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- Sensibilizzazione e formazione: diffondere la cultura dell’etica e della sostenibilità all’interno dell’organizzazione.
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- Monitoraggio evoluto da parte dell’OdV: il ruolo dell’Organismo di Vigilanza si estende anche alla supervisione delle tematiche ESG, in coordinamento con le funzioni preposte alla sostenibilità.
L’integrazione degli standard ESG nel Modello 231 rende l’azienda più solida, trasparente e conforme alle aspettative di mercato e stakeholder. In particolare, l’adozione di comportamenti sostenibili può diventare uno strumento efficace di prevenzione dei reati, oltre che un elemento distintivo in termini di reputazione e valore. Con FRAME-ESG invece possiamo fornirti gratuitamente un nostro rating, per una prima valutazione interna sulla situazione ESG della tua azienda. Il questionario potrà inoltre essere utilizzato anche per i tuoi stakeholder per ottenere dei dati comparativi.
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